Italia Solare sul Decreto FER: “Sì agli incentivi al FV purché non siano il vero motore”

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Italia Solare ha redatto un documento con alcune considerazioni sul Decreto FER, che reintroduce gli incentivi a impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 20 kWp.

L’associazione ritiene che il sistema di incentivi proposto debba essere considerato complementare e non il motore principale dello sviluppo del fotovoltaico e della generazione distribuita. “Aste, registri e PPA dovrebbero rappresentare a nostro avviso un supporto e una sorta di assicurazione alla finanziabilità dei progetti nonché una spinta all’investimento dei soggetti che hanno bisogno di garanzie di medio/lungo periodo” è quanto emerge dal documento. “Per gli impianti di maggiori dimensioni anziché dare incentivi erogati dal GSE, potrebbero essere previste delle polizze assicurative garantite indirettamente da fondi pubblici che garantiscono ai clienti di contratti di acquisto di energia a lungo termine un indennizzo se il prezzo dell’energia scende sotto un valore minimo”.

Anche alla luce del Clean Energy Package, l’associazione ritiene che i principali driver allo sviluppo del fotovoltaico e della generazione distribuita siano l’allargamento delle configurazioni multiutenza per le utenze alimentate da fonti rinnovabili in sito, l’apertura alle rinnovabili del mercato dei servizi di rete e di dispacciamento, l’abilitazione dei cosiddetti “aggregatori”, tariffe di rete cost-reflective per lo sviluppo dei modelli di autoconsumo, meccanismi di supporto al fotovoltaico come strumento di efficienza (certificati bianchi), e infine facilitazione dei processi autorizzativi anche per gli impianti fotovoltaici non incentivati.

Secondo Italia Solare, nel Decreto mancano una serie di provvedimenti strutturali utili a completare il quadro normativo di riferimento per il raggiungimento degli obiettivi proposti nella Strategia Energetica Nazionale, come ad esempio premi per l’autoconsumo e per la mobilità elettrica, strumenti incentivanti per la rimozione e la bonifica dell’amianto e una corretta pianificazione dell’installazione di grandi centrali fotovoltaiche attraverso la definizione di piani di sviluppo territoriale energetico/ambientale.

Proprio per quanto riguarda le installazioni di grossa taglia, l’associazione chiede l’utilizzo delle aree agricole per l’installazione, ma anche una mappatura di aree tra cui cave e discariche e la messa in sicurezza di queste zone.

Infine, Italia Solare chiede l’esclusione dagli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 100 kWp in quanto la presenza di scadenze per richieste rischia di danneggiare il mercato. “Bisogna impostare le regole in modo da evitare stop and go”, conclude l’associazione. “Per questa tipologia di impianti si dovrebbero prevedere schemi di supporto diversificati e interventi di tipo strutturale, come ad esempio la possibilità di distribuire ai singoli appartamenti o alle singole utenze l’energia prodotta da fonti rinnovabili nel condominio o nelle aree di servizi condivisi, ma anche incentivi di tipo diverso, più facili da gestire”.

Per consultare il documento di Italia Solare: http://www.solareb2b.it/wp-content/uploads/2018/05/decreto_FER_Italia_Solare.pdf

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