I dazi stabiliti dalla Commissione europea oltre cinque anni fa nei confronti dell’industria fotovoltaica cinese non hanno sortito l’effetto desiderato. Partendo da questa considerazione Italia Solare chiede di abolire i dazi sull’importazione di prodotti cinesi. I soci di Italia Solare hanno infatti votato all’unanimità contro i dazi antidumping sulle importazioni di celle e moduli aderendo alla sottoscrizione di Solar Power Europe, che chiede di annullare le tariffe.
L’associazione sottolinea come le installazioni di nuova potenza fotovoltaica in Italia e in Europa si siano drasticamente ridotte. Considerato inoltre che l’industria solare europea ha perso in competitività e in volumi, sarebbe quindi preferibile guidare la politica industriale europea verso gli ambiti in cui sia possibile conquistare e difendere uno spazio autonomo, a cominciare dallo sviluppo di innovativi materiali e processi industriali. Infatti, per la produzione di massa di celle e moduli bisognerebbe fare investimenti di molti miliardi di dollari per riuscire a competere coi giganti cinesi.
L’Europa deve invece guidare lo sviluppo tecnologico nel cosiddetto downstream: ingegneria dei sistemi, software e componentistica avanzata per il miglioramento delle prestazioni, monitoraggio, assistenza tecnica, integrazione del solare negli edifici e nelle reti elettriche, gestione ottimizzata dei flussi energetici e accumuli.
«Si ritiene che l’eliminazione dei dazi porterà a un incremento delle installazioni fotovoltaiche in Europa», ha dichiarato Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, «consentendo al fotovoltaico di contribuire in modo significativo alla transizione energetica verso le rinnovabili. Più potenza fotovoltaica significherà nuovi posti di lavoro, molti dei quali sostituiranno di fatto quelli che inevitabilmente andranno perduti nel settore delle fossili».