Fare chiarezza sull’incompatibilità tra incentivi del Terzo, Quarto e Quinto Conto Energia e le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico previste dalla legge n. 388/2000, nota come “Tremonti Ambiente”. L’esigenza è stata portata nuovamente all’attenzione delle istituzioni da parte di Italia Solare. L’associazione ha scritto al direttore dell’Agenzia delle Entrate, al ministro dello Sviluppo Economico e al GSE sollecitando una soluzione sulle procedure da seguire.
Il tema è aperto dallo scorso novembre 2017, quando il GSE, con una nota confermata in seguito dal Mise, stabiliva la non cumulabilità della detassazione prevista dalla Tremonti Ambiente con le tariffe incentivanti del Terzo, Quarto e Quinto Conto Energia. Il GSE specificava anche che “nell’ipotesi di voler continuare a godere delle tariffe incentivanti” il Soggetto responsabile avrebbe dovuto rinunciare al beneficio fiscale goduto entro i dodici mesi successivi alla pubblicazione della nota.
Tra le problematiche ancora aperte c’è innanzitutto la questione procedurale, vista l’impossibilità di restituire il beneficio da parte del contribuente che abbia già ottenuto il rimborso mediante versamento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate.
“Per la soluzione del problema”, si legge in una nota dell’associazione, “che ancora una volta lascia gli operatori del settore fotovoltaico in uno stato di stallo oltre che penalizzati dall’incertezza normativa, Italia Solare chiede un pronto coordinamento tra Agenzia delle Entrate e GSE attraverso un tavolo tecnico a cui è disposta a partecipare e a collaborare per fare luce sul tema”.
Nella sua lettera al ministero dello Sviluppo Economico l’associazione sollecita inoltre un ripensamento rispetto alla posizione espressa dal precedente Governo. “Il ministero è infatti chiamato a rilasciare parere istruttorio, ma il principio di divieto di cumulo di misure incentivanti, sul quale la risposta del precedente Governo esplicitamente si fonda, non ha carattere assoluto, bensì relativo”.
Italia Solare, infine, chiede al GSE “di bloccare ogni attività di sospensione già in atto della tariffa incentivante sugli impianti che hanno fruito della Tremonti Ambiente, in attesa di una chiara modalità di implementazione della rinuncia”.