Decreto FER: ecco le modifiche del Mise

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Lo schema definitivo del “Decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” è stato inviato dal ministero dello Sviluppo Economico al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Nel nuovo testo della legge, conosciuta anche come Decreto FER, sono state apportate alcune modifiche che accolgono suggerimenti presentati dalle associazioni di settore.

Il testo del “Decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”, meglio conosciuto come Decreto FER, è ora stato trasmesso al ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per il previsto parere di concerto.

In particolare, per quanto riguarda il fotovoltaico, è stata prevista l’assegnazione del premio sul totale dell’energia prodotta dagli impianti realizzati in sostituzione di coperture in amianto o eternit invece che sulla sola quota di energia immessa in rete. Viene inoltre data priorità agli impianti realizzati su discariche chiuse e ripristinate ma anche su aree per le quali sia stata rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica.

È stato inoltre contemplato l’inserimento di un criterio di salvaguardia tecnologica per cui, in caso di condizioni particolarmente sfavorevoli per una fonte rinnovabile rispetto alle altre all’interno dello stesso contingente, quest’ultima venga preservata con l’attivazione di un contingente dedicato. Viene poi prevista la richiesta di cauzioni a garanzia della realizzazione dei progetti iscritti al registro, in misura comunque inferiore alle cauzioni previste per le aste.

Per gli impianti idroelettrici ed eolici, si considera la possibilità di usare componenti rigenerati, con una ulteriore riduzione della tariffa incentivante.

Infine, si prevede l’aumento del 10% dell’incentivo per impianti mini idroelettrici e mini eolici e l’inserimento di una ulteriore procedura di asta e registro nel corso del 2021, al fine di garantire maggior certezza agli operatori.

«Siamo molto soddisfatti dello schema del Decreto», ha dichiarato Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia. «Il confronto con le associazioni ci ha consentito di apportare le modifiche necessarie a risolvere alcune criticità riscontrate. Qualora ce ne fossero altre di natura territoriale, queste verranno affrontate ed eventualmente risolte in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni. Vorrei inoltre ricordare che questo Decreto rappresenta il primo tassello di una più ampia strategia del Governo, che si aggiunge ai provvedimenti contenuti nel DEF in fase di approvazione e che avrà come cornice generale il Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima su cui stiamo lavorando e che presenteremo, come previsto, alla Commissione Ue».

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