La sperimentazione delle comunità energetiche entra nel vivo. Le scorse settimane la società Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) ha reso noto sul suo portale la lista dei partner scelti per poter attuare, attraverso una serie di progetti, analisi sui costi-benefici dell’autoconsumo collettivo condominiale, dal punto di vista energetico, economico, ambientale e sociale, oltre a valutazioni sulle barriere regolatorie, tecniche, normative, amministrative, ambientali e sociali che potrebbero limitarne lo sviluppo.
In particolare, al RSE sono pervenute 24 proposte da 14 soggetti diversi, valutate tutte nel mese di marzo. Fanno parte della graduatoria aziende del calibro di Eurix, Enel X, Evolvere, ma anche enti tra cui il Comune di Milano.
Tra i progetti presentati spicca una proposta della società Esco Energy Wave, che si è aggiudicata il secondo posto della graduatoria. Il progetto interessa un condominio di Alessandria con 109 utenze elettriche in bassa tensione dotate di contatore elettrico 2G, con consumi elettrici annuali di circa 382.500 kWh.
Considerata la disponibilità di superficie utile del tetto verrà installato un impianto fotovoltaico con potenza di picco pari a circa 19,8 kWp la cui producibilità sarà pari a 23 MWh annui.
In base alle stime di progetto l’autoconsumo totale sarà pari al 100% della produzione elettrica. Parallelamente è prevista l’installazione di un sistema di accumulo elettrochimico con capacità pari a circa 5 kWh per massimizzare l’autoconsumo, così da massimizzare la resa economica del sistema. La realizzazione dell’impianto fotovoltaico è completamente a carico di Energy Wave: in questo modo le famiglie che hanno aderito al progetto non dovranno fare alcun investimento e potranno utilizzare tutta l’energia prodotta.
«Le comunità energetiche rappresentano una grande opportunità per la transizione energetica», spiega Stefano Granella, CEO di Energy Wave, «Aver vinto questo progetto è una grande soddisfazione perché possiamo metterci in gioco e mettere al servizio di tutti i risultati della sperimentazione che, si spera, diventi presto un modus operandi per il nostro sistema energetico nazionale».
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