Il Decreto Semplificazioni, la cui discussione è iniziata mercoledì 2 settembre in Senato, contiene importanti novità in materia di snellimento burocratico per il fotovoltaico.
Il testo, che oggi dovrebbe ottenere la fiducia prima della conversione in legge entro e non oltre il 14 settembre 2020, spiega innanzitutto come sia necessario semplificare gli interventi di ammodernamento di impianti esistenti alimentati da fonti rinnovabili, anche in corso di incentivazione, e di realizzazione di impianti solari di nuova costruzione, con moduli collocati sulle coperture di edifici ad uso produttivo, compreso il caso di installazione in sostituzione di coperture in eternit.
“La norma ha la finalità di semplificare le procedure di VIA degli interventi su impianti esistenti”, si legge nel documento del Senato, “disponendo che la VIA abbia ad oggetto la variazione di impatto indotta dal progetto rispetto alla situazione ante intervento. La norma è necessaria alla luce degli obiettivi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec)”.
Inoltre, ci sono novità che potranno avere importanti ricadute per il fotovoltaico di taglia utility scale: dall’entrata in vigore della legge si potranno realizzare, mediante procedura abilitativa semplificata, impianti fotovoltaici a terra di potenza non superiore a 10 MW che siano di proprietà di aziende agricole ed eventualmente coinvolte in progetti integrati con l’agricoltura (che non interessino zone sottoposte ai vincoli previsti dagli articoli 136 e 142 del decreto legislativo n. 42 del 2004).
Si potranno inoltre realizzare gli impianti solari a terra in discariche, lotti di discarica chiusi e ripristinati, e cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo per le quali l’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione abbia attestato l’avvenuto completamento delle attività di recupero e ripristino ambientale. Lo stesso vale anche per le aree comprese nei siti di interesse nazionale, per le quali sia stata rilasciata la certificazione di avvenuta bonifica.
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