Il 4 novembre scorso l’Ordine dei Commercialisti, rappresentato dal consigliere nazionale Maurizio Postal, è intervenuto in merito al Superbonus al 110%. In particolare, in occasione di un’audizione tenuta presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Postal ha sottolineato la necessità di un completo riordino delle norme col fine di ridurre la complessità.
«Se non risultasse possibile accorpare le diverse discipline in un testo unico normativo in ragione del fatto che si tratta per lo più di norme transitorie aventi un orizzonte temporale limitato che viene di volta in volta prorogato», spiega Postal «sarebbe quanto meno opportuno venire incontro agli operatori e ai contribuenti predisponendo e mantenendo aggiornato un testo unico delle interpretazioni.
L’Agenzia delle Entrate produce già ora utili guide dedicate alle singole detrazioni edilizie, le quali, tuttavia, risultano molto spesso superate nel giro di poco tempo da ulteriori chiarimenti di prassi che vengono diramati nella forma di risposte a interpello presentate da contribuenti con riguardo a singole fattispecie di interesse generale. Appare poco appropriato includere i chiarimenti annuali relativi a queste detrazioni nell’ambito della maxi-circolare con cui ogni anno l’Agenzia delle Entrate aggiorna le proprie istruzioni».
Il Consiglio nazionale dei Commercialisti raccomanda inoltre una proroga, almeno fino al 31 dicembre 2024, del termine finale fino a decorrenza del quale le spese sostenute per interventi agevolati possono beneficiare del Superbonus al 110%.
«È del tutto evidente», conclude Postal, «che proprio le grandi potenzialità e il grande interesse suscitato dalla manovra rendono del tutto irrealistica una sua adeguata utilizzazione nel ristretto arco temporale che va fino al prossimo 31 dicembre 2021. La possibilità di utilizzare la parte di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per finanziare l’estensione del Superbonus al 110% oltre gli attuali angusti termini finali, va sicuramente considerata una delle priorità da inserire, se non nella prossima legge di Bilancio, nel primo provvedimento utile del 2021».
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