Superbonus: proroga a fine 2022 per i condomini, a metà anno per gli altri

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Il Superbonus potrebbe essere prorogato fino alla fine del 2022, con gli ultimi sei mesi dedicati al completamento dei lavori. Ma solo nel caso di interventi sui condomini. È quanto prevede l’emendamento alla manovra approvato in Commissione Bilancio dalla Camera.

Stando al testo approvato, in riferimento ai condomini, se entro giugno 2022 è stato effettuato almeno il 60% dei lavori di ristrutturazione rientranti nella detrazione al 110%, tale incentivo spetta anche per le spese sostenute nei sei mesi a seguire entro il 31 dicembre 2022.

Le unifamiliari e le case con accesso autonomo devono invece tassativamente chiudere i lavori a giugno 2022. Da ultimo gli Iacp, ovvero le case popolari, che a dicembre 2022 avranno completato il secondo stato di avanzamento dei lavori potranno concludere entro giugno 2023.

Altra modifica approvata in Commissione Bilancio è l’estensione del Superbonus anche per gli interventi volti ad abbattere le barriere architettoniche e favorire la mobilità delle persone a partire da anziani over 65 e disabili motori.

L’emendamento comprende altre modifiche alla normativa relativa al Superbonus come un ulteriore chiarimento sul concetto di “funzionalmente indipendente”. Una unità immobiliare potrà ritenersi tale se dotata di almeno tre delle seguenti installazioni o manufatti di proprietà esclusiva: impianto per l’approvvigionamento idrico, per il gas, per l’energia elettrica, impianto di climatizzazione invernale.

L’emendamento approvato ammette inoltre al Superbonus gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.

Infine la detrazione per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici viene estesa agli impianti solari fotovoltaici installati su strutture pertinenziali agli edifici.

Il M5S ha comunque annunciato che chiederà di estendere la proroga fino al 2023. Il testo arriverà oggi in Aula e l’ok della Camera dovrebbe arrivare prima di Natale, dopodiché toccherà al Senato.

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