Elettricità Futura auspica che venga applicato quanto stabilito dall’art. 56 del recente DL Semplificazioni che definisce un limite di 18 mesi per l’attività di controllo in autotutela amministrativa del GSE, in linea con quanto previsto dall’articolo 21-nonies della L. 241/1990.
Con tale norma il Legislatore ha chiarito che i poteri di verifica del GSE devono essere esercitati attraverso un’adeguata valutazione degli effetti, posto il legittimo affidamento delle imprese del settore che hanno effettuato ingenti investimenti. “È peraltro del tutto evidente, come confermato dai giudici amministrativi con diverse pronunce negli ultimi mesi, che la norma vada applicata anche ai contenziosi in corso sia ai casi di decadenza sia ai casi di riduzione delle tariffe incentivanti”, si legge in una nota di Elettricità Futura.
Se così non fosse, verrebbe vanificato l’obiettivo del Legislatore di porre fine a una situazione di incertezza nel settore delle rinnovabili, provocando l’effetto opposto di creare nuovo contenzioso e, di conseguenza, di allontanare ulteriormente la possibilità di raggiungere i target definiti dal Green Deal europeo, già complicati per le difficoltà autorizzative.
L’incertezza è ulteriormente accentuata dal fatto che gli operatori da oltre tre anni sono in attesa della pubblicazione del DM Controlli bis in cui dovranno essere individuate le fattispecie di decurtazione fra il 10% e il 50% in deroga alla decadenza degli incentivi. A tal fine, l’Associazione ha recentemente scritto al ministro Patuanelli affinché vengano fornite dal MiSE le opportune indicazioni applicative al GSE.