Italia Solare, in una lettera inviata al nuovo ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, individua le priorità per il settore fotovoltaico e per l’avvio della transizione energetica.
“Il fotovoltaico”, si legge nella lettera a firma del presidente Paolo Rocco Viscontini, “negli ultimi anni ha registrato innovazioni tecnologiche sostanziali, tali da conquistare il ruolo di leadership mondiale tra tutte le fonti energetiche. Questo è il momento dell’innovazione legislativa, urgente più che mai. Purtroppo, il nostro Paese è in fondo alla classifica europea in quanto a installazioni fotovoltaiche annuali. Più si tarda con l’avvio della transizione energetica e più si perde PIL, opportunità di occupazione e di sviluppo tecnologico in un settore decisamente strategico, in cui le aziende italiane potrebbero essere dei riferimenti a livello mondiale”.
L’associazione illustra quindi al ministro Cingolani i sette punti cardine per la transizione energetica. Nel primo punto viene chiesto di promuovere leggi che consentano alle energie rinnovabili di esprimere tutto il loro potenziale, in particolare semplificare gli iter autorizzativi, permettere agli impianti da fonti pulite di partecipare appieno al mercato dei servizi dell’energia e togliere i sussidi alle fonti fossili.
L’associazione chiede inoltre di rivedere il DM FER1 dedicato agli impianti fotovoltaici su tetti e terreni industriali semplificando le procedure, prorogando la durata, aumentando il corrispettivo per la sostituzione delle coperture in amianto e prevedendo aiuti per l’installazione degli accumuli sugli impianti nuovi e su quelli esistenti, modificare il Superbonus 110%, anche per ridurre i costi per la collettività, prorogando la durata, almeno fino al 2024 e riducendo progressivamente la percentuale, anche in funzione del reddito, a partire dal 2023, e rivedere il Pnrr alla luce del fatto che grandi impianti su terreni agricoli non hanno bisogno di incentivi ma solo di regole certe e accesso al mercato dell’energia.
Italia Solare chiede inoltre un maggior supporto agli accumuli elettrochimici, all’idrogeno verde e alla mobilità elettrica, e di favorire la realizzazione di tutti i sistemi di autoconsumo, anche collettivo, da fonti rinnovabili nelle comunità energetiche, prevedendo il graduale superamento dello scambio sul posto e favorendo la diffusione dei sistemi di accumulo.
Infine, l’associazione chiede una revisione del Capacity Market, in un’ottica di mercato equo e trasparente, che consideri anche la domanda di energia e il contributo che possono dare gli impianti della generazione distribuita, in particolare quelli alimentati a fonti rinnovabili congiuntamente ai sistemi di accumulo, e la riorganizzazione del sistema elettrico per raggiungere obiettivi di decarbonizzazione e sviluppo industriale attraverso l’unbundling proprietario.
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