European Solar Manufacturing Council: incentivare la manifattura europea del FV

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Se il 3% dei finanziamenti previsti dal piano europeo Recovery and Resilience Facility, pari a circa 20 miliardi di euro, fosse destinato al fotovoltaico, si agevolerebbe una vera svolta per l’industria manifatturiera in Europa, che porterebbe a una serie di benefici tra cui la generazione di almeno 50 miliardi di euro di valore di ritorno della produzione locale entro il 2026 e la creazione di circa 178mila nuovi posti di lavoro.

È questo quanto sostiene l’associazione European Solar Manufacturing Council (Esmc) secondo la quale, considerando il crescente ruolo del fotovoltaico nel mix energetico europeo, sarebbe di importanza strategica creare una catena del valore locale.

Secondo l’associazione, il 75% delle installazioni fotovoltaiche europee dovrebbe essere realizzato con componenti prodotti in Europa e i due terzi della produzione dovrebbero essere esportati all’estero. Questo porterebbe a una capacità di produzione di circa 60 GW, che sarebbero pienamente utilizzati in Europa entro il 2026.

Nel 2019, infatti, l’Europa ha prodotto internamente solo l’11% di silicio, l’1% di lingotti e wafer, lo 0,4% di celle e il 4% di moduli. Dal momento che il Vecchio Continente attualmente rappresenta il 15% del mercato delle installazioni solari a livello globale, è chiaro come la manifattura locale contribuisca solo a una minima percentuale della domanda.

L’Esmc ha pubblicato un Policy Statement, scaricabile cliccando qui, che elenca i vantaggi della creazione di una catena del valore locale e cita i tre pilastri che dovrebbe includere il piano europeo Recovery and Resilience Facility ovvero infrastrutture e attrezzature per la manifattura solare; R&D e sviluppo di nuovi prodotti; fondi di finanziamento dedicati.

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