Nel corso dello scorso anno, il mercato globale dei sistemi di storage è diventato sempre più competitivo. I primi cinque player hanno rappresentato il 62% delle vendite complessive. È quanto emerge dall’ultima analisi di Wood Mackenzie.
Il principale fornitore è stato Sungrow, con il 16% di market share in base alle spedizioni (MWh). Alle sue spalle i marchi Fluence (14%), Tesla (14%), Huawei (9%) e BYD (9%).
«Mentre le ultime azioni politiche spingono il mercato dei sistemi di accumulo, il settore degli accumuli sta diventando sempre più competitivo», ha commentato Kevin Shang, senior research analyst presso Wood Mackenzie. «Accanto alle aziende già attive in questo mercato, ci sono nuovi operatori, attirati dalla rapida crescita del comparto».
In riferimento alla catena di approvvigionamento, Shang ha dichiarato: «Il nuovo collo di bottiglia nella supply chain dei sistemi di accumulo è la limitata fornitura di trasformatori. Il settore sta lottando contro la loro scarsa disponibilità e i loro picchi di prezzo. I tempi di consegna di trasformatori di tutte le dimensioni superano l’anno. Questo ha un impatto diretto sulle soluzioni di storage, poiché i trasformatori sono parte integrante della connessione alla rete».
Il report di Wood Mackenzie analizza poi il mercato cinese, che nel 2022 ha dominato il business dei sistemi di accumulo dell’area asiatica con una quota di mercato dell’86%. In Cina questo settore sta diventando sempre più competitivo. Questo, a causa della pressione esercitata dai player della catena di approvvigionamento sia a monte sia a valle. In questo contesto, diventa sempre più importante l’integrazione verticale dei processi produttivi.
Inoltre, di fronte alla tendenza alla standardizzazione dei prodotti per l’accumulo, il prezzo è diventato la principale discriminante nella regione. «In Cina ha preso il via una vera e propria guerra dei prezzi tra i produttori di sistemi di accumulo», ha dichiarato a tal proposito Shang. «Abbiamo osservato un numero crescente di operatori disposti a sacrificare i profitti in cambio di quote di mercato, trascinando al ribasso la redditività dell’intero settore. Tuttavia, prevediamo che le strategie di offerta aggressive con poco margine non saranno sostenute. L’intensificarsi della concorrenza renderà difficile la sopravvivenza delle aziende con bassa redditività e senza una chiara competitività».