È in pieno svolgimento l’ottava edizione del Forum di Italia Solare, ospitato presso il Centro Congressi del Marriott Courtyard Central Park di Roma. I lavori, inaugurati ieri, si concluderanno questo pomeriggio.
Durante la giornata di apertura è intervenuto il presidente dell’associazione Paolo Rocco Viscontini, che ha ricordato le 10 priorità sottoposte alla politica italiana in una recente lettera.
In prima battuta Italia Solare chiede la definizione di aree idonee chiare ed efficaci. Chiede poi l’accelerazione degli iter autorizzativi sugli accumuli e il passaggio dal Prezzo unico nazionale al Prezzo zonale. Vengono poi suggerite modifiche alle linee guida dell’agrivoltaico per evitare che gli impianti elevati diventino il solo agrivoltaico ammissibile.
Italia Solare chiede poi che si velocizzi il rafforzamento della rete e che si completi il quadro dei meccanismi di sostegno. Altre proposte sono il riordino delle leggi sui procedimenti autorizzativi e l’obbligo dell’installazione di sistemi solari sui tetti. Infine si richiede supporto alle filiere produttive nazionali e l’adozione di politiche di sostegno alla formazione specializzata.
Il presidente di Italia Solare ha inoltre evidenziato l’impatto positivo del fotovoltaico sui prezzi dell’energia elettrica. L’abbassamento della curva dei prezzi nelle ore di sole, grazie al contributo del fotovoltaico al fabbisogno nazionale, ha garantito in 10 anni un risparmio per famiglie e imprese stimato in oltre tre miliardi di euro all’anno.
Secondo Viscontini, nel 2023 si prevedono 4,5 GW di nuova potenza allacciata alla rete. «Dopo quelle del 2021, saranno le connessioni maggiori di sempre, con 638 nuovi MW di impianti utility scale connessi a fine ottobre», ha commentato il presidente dell’associazione.
Tuttavia questi risultati non sono sufficienti perché, secondo Italia Solare, è necessario installare almeno 8/10 GW all’anno. Per farlo occorre risolvere varie criticità tra cui la scarsa chiarezza degli iter autorizzativi degli impianti a terra.
Durante il suo intervento, il presidente ha inoltre espresso fiducia sull’apporto che proverrà dalle comunità energetiche. «Siamo impegnati per seguire lo sviluppo dei regolamenti applicativi del Decreto CER che sta per vedere la luce».
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