A seguito dell’assemblea dei soci svoltasi mercoledì 26 giugno, Italia Solare ha individuato dieci possibili criteri che le Regioni dovrebbero considerare per l’individuazione delle aree idonee.
L’associazione ritiene che sia opportuno considerare subito idonee, con atto immediato delle Regioni, aree tra cui parcheggi, cave e miniere. Rientrano tra le proposte anche le aree sulle quali sono realizzati impianti per l’autoconsumo e per le comunità energetiche. Italia Solare poi suggerisce che siano considerati idonei i terreni agricoli non rientranti in aree protette, non produttivi, e quindi considerati “marginali”. A questi si aggiungono i terreni agricoli non coltivati da tempo ma con caratteristiche per tornare a essere coltivati; le aree agricole da destinare a impianti agrivoltaici in tutte le configurazioni, purché garantiscano una sostanziale continuità agricola e rientrino in progetti di supporto allo sviluppo delle attività agricole; le aree sulle quali sono stati o saranno presentati progetti di accumuli.
«Premesso che i criteri generali di individuazione delle aree idonee dovrebbero essere oggetto di preventivo confronto tra le Regioni per delineare un approccio il più possibile omogeneo, abbiamo individuato alcune priorità che ci permettiamo di suggerire alle Regioni», commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.
«Riteniamo essenziale che il Parlamento corregga il decreto agricoltura. Bisogna infatti consentire l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra in aree classificate agricole ma di scarso o nessuno pregio agricolo. Bisogna inoltre promuovere l’autoconsumo e permettere l’agrivoltaico in tutte le configurazioni che assicurano la sostanziale continuità dell’attività agricola.
Considerato che il futuro del fotovoltaico si gioca soprattutto sul consenso delle comunità locali, come associazione proponiamo, inoltre, una coerente gestione dei procedimenti di connessione, nuovi e in corso, e delle Via nazionali. Questo lo chiediamo affinché le stesse comunità, enti locali e regioni possano disporre di un’adeguata visibilità dei progetti realisticamente realizzabili sui propri territori. Allo stesso modo servirebbe una proposta di aggiornamento della disciplina delle misure di compensazione, ancora regolate dalle linee guida nazionali del 2010. Italia Solare definirà un vademecum per lo sviluppo, la progettazione, realizzazione e gestione degli impianti di dimensione significativa. Il nostro auspicio è che possa rappresentare un utile riferimento per gli enti pubblici preposti alla valutazione dei progetti».
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