Nei giorni scorsi Elettricità Futura ha inviato un nuovo appello alle Regioni tornando sul tema delle aree idonee. L’associazione chiede alle Regioni di identificare al più presto le aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, che contribuirebbero a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e in conseguenza il prezzo dell’elettricità.
“In Italia, nel mese di agosto, è aumentata la domanda di energia elettrica”, si legge nella nota di Elettricità Futura. “Solo il 40% dell’elettricità consumata è stata prodotta con energie rinnovabili. In conseguenza, il PUN medio è incrementato di quasi il 15% rispetto al mese di luglio”.
Secondo l’associazione, è urgente aumentare la produzione nazionale di energia elettrica. In seconda battuta, è importante accelerare l’installazione delle tecnologie che producono elettricità al minor costo, ovvero gli impianti rinnovabili. Insieme a questo, le Regioni dovrebbero incentivare la diffusione dei sistemi di accumulo. Infine è fondamentale eliminare le barriere normative che frenano lo sviluppo delle fonti rinnovabili e ne fanno aumentare i costi di realizzazione.
«La possibilità di farlo dipende dalle Regioni perché, con il decreto Aree Idonee, il governo ha demandato a livello regionale la totale discrezionalità nell’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile», dichiara Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura. «Le Regioni hanno una responsabilità enorme di fronte al Paese: utilizzare questa delega in bianco per permettere di installare gli impianti rinnovabili necessari a ridurre i prezzi dell’elettricità, a rendere l’Italia più sicura e competitiva e a rispettare gli obiettivi al 2030 sottoscritti a livello nazionale, europeo e mondiale».
Per l’associazione, è anche importante che nella definizione delle aree idonee siano fatti salvi i progetti localizzati nelle aree definite idonee ai sensi del decreto che ha attuato la RED II (aree idonee ex lege, art. 20 comma 8 d.lgs. 199/2021).
Inoltre, le Regioni dovrebbero prevedere che le nuove disposizioni non si applichino ai progetti che abbiano già avviato almeno una delle procedure necessarie ad ottenere l’autorizzazione alla data di entrata in vigore della legge regionale.
Inserire almeno queste due previsioni nelle leggi regionali permetterà anche di limitare il numero di ricorsi contro il decreto Aree Idonee e le Regioni stesse.
Elettricità Futura è inoltre intervenuta nei ricorsi già proposti dalle imprese avverso il decreto Aree Idonee discussi in sede cautelare lo scorso 5 settembre. Se nelle leggi regionali non si prevedessero almeno queste due misure, diventerebbe praticamente impossibile realizzare nuovi impianti. In più, i costi dei pochi progetti rinnovabili salirebbero notevolmente, causando un aumento del prezzo dell’elettricità prodotta.