Italia Solare contro la moratoria della Regione Lazio per gli impianti a terra

by Davide Bartesaghi
Davide Bartesaghi
Italia Solare

Il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, ha scritto una lettera a Roberta Lombardi, assessore alla transizione ecologica e trasformazione digitale della regione Lazio per ribadire la contrarietà dell’associazione alla moratoria per gli impianti fotovoltaici a terra proposta dalla stessa Lombardi con un emendamento alla proposta di legge regionale n° 294.

Nella lettera di Italia Solare si ribadisce la necessità di realizzare impianti fotovoltaici a terra, oltre a quelli su tetti e coperture, perché indispensabile per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 e si legge in particolare che “una moratoria in questa delicata fase è intempestiva e contrasta con il principio stabilito dall’articolo 5 della Legge delega 53/2021 che chiarisce che con l’approvazione delle nuove linee guida devono essere comunque salvaguardati i progetti già presentati conformi alla disciplina preesistente.

Le norme sono state infatti proprio pensate per evitare il blocco delle istanze preesistenti e quindi, di fatto, per evitare moratorie”. Nel testo della moratoria l’assessore Lombardi aveva chiesto un blocco degli impianti di grandi dimensioni con l’esclusione degli impianti agrovoltaici con montaggio dei moduli in verticale. Su questo punto il presidente di Italia Solare ha sottolineato che tra i vari emendamenti approvati alla Camera al decreto Semplificazioni, il riferimento all’installazione in verticale di moduli bifacciali in impianti agrovoltaici è stato eliminato introducendo un significativo miglioramento, ovvero, soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra.

Più in dettaglio la formulazione del decreto semplificazioni prevede che si tratta di installazione agrovoltaica quando si realizzano “soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, e comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione”.

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