Nel 2022 il fotovoltaico supererà la soglia dei 1.000 GWp a livello globale e nei quattro anni successivi raddoppierà, grazie ad altri 1.400 GW di nuovi impianti installati. Sono i dati annunciati da Paolo Frankl, direttore Energie Rinnovabili di IEA, all’apertura del Forum annuale di Italia Solare, che si è svolto a Roma l’1 e il 2 di dicembre.
«L’Italia intanto raggiunge il traguardo del primo milione di impianti fotovoltaici», spiega Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare. «Una cifra tonda importante che però non deve ingannare: siamo ancora molto lontani dagli obiettivi al 2030. A fine 2021 raggiungeremo i 22,4 GWp totali, quasi un terzo della Germania che coi suoi quasi 60 GWp garantisce al sistema energetico tedesco un significativo vantaggio, in termini di costi dell’energia, a favore delle imprese tedesche rispetto a quelle italiane.
Eppure oggi il fotovoltaico è l’unica soluzione immediatamente disponibile e di lungo termine contro il caro bollette», aggiunge Viscontini. «Già in passato il solare ha dimostrato di contribuire in modo sostanziale alla riduzione dei prezzi dell’energia: tra il 2008 e il 2014 si è registrato un calo del 40% del prezzo dell’energia, senza contare che è anche la soluzione principe per risolvere la crisi climatica ed è la tecnologia che crea più occupazione: da due a sei volte più posti di lavoro rispetto alle altre tecnologie di produzione elettrica».
Secondo Italia Solare, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico al 2030 e oltre è necessario dare priorità alla definizione degli obiettivi regionali e delle aree idonee, tra le quali dovrebbero rientrare da subito aree industriali, cave, discariche e aree agricole abbandonate.
«La tutela dell’ambiente e della salute non deve dipendere dalla tutela del paesaggio», spiega Viscontini con riferimento ai continui stop autorizzativi causati dalle sovrintendenze, «con danni giganteschi per tutti gli italiani e per il paesaggio stesso, che pagherà a caro prezzo queste opposizioni, in termini di siccità e dissesti idrogeologici causati dai sempre più frequenti eventi climatici catastrofici».
Al Forum Italia Solare ha inoltre riportato la discussione sul capacity market, ricordando che dal 1° gennaio 2022 causerà aumenti alle bollette degli italiani per 1,2 miliardi di euro nel solo 2022, per salire ulteriormente negli anni seguenti.
«Si potevano risparmiare importanti somme se le installazioni fotovoltaiche non fossero state così basse dal 2014 a oggi e se le previsioni di Terna avessero considerato i GWp fotovoltaici ed eolici previsti nel Pniec con ben più GW di stoccaggi di quelli considerati», sottolinea Viscontini. «Si sta probabilmente sottovalutando il potenziale degli accumuli per le nuove installazioni: il Pniec prevede 10 GW al 2030 quando invece si potrebbero installare molte decine di GW visti i trend di crescita delle capacità produttive e di decrescita dei prezzi». L’associazione ha quindi ricordato che la transizione energetica necessita di un’adeguata evoluzione del mercato per consentire una corretta e ampia partecipazione delle rinnovabili, degli accumuli e della domanda ai servizi di rete. Per questo occorre definire rapidamente i servizi ancillari che potranno essere forniti dai produttori di energia rinnovabile.
Infine è stato rimarcato che con le previsioni di crescita del fotovoltaico dei prossimi anni è senza dubbio arrivato il momento di tornare a pensare seriamente a una filiera industriale nazionale dei componenti per gli impianti fotovoltaici. Si teme però che i fondi del Pnrr, che rappresentano senza dubbio una grande opportunità di sviluppo industriale, non siano spesi né correttamente né bene: «Non piace leggere, già nel testo del PNRR stesso, i nomi di beneficiari di contributi pubblici senza trasparenza e chiarezza sui criteri di assegnazione dei relativi fondi. Chiediamo gare a evidenza pubblica per l’assegnazione dei fondi per le produzioni industriali», conclude Rocco Viscontini.