Alcuni degli associati GIS (Gruppo Impianti Solari) hanno realizzato 90 MW di nuovi impianti nella regione Lazio, nelle province di Viterbo e Latina. Le installazioni sono prossime all’allaccio alla rete. Nelle stesse province si apriranno i cantieri per altri 400 MW con una previsione di allaccio entro il 2023. L’associazione ha però una pipeline di autorizzazioni decisamente maggiore che arriva a 50 impianti per oltre 2 GW di installazioni solari a terra.
«Tuttavia l’ostruzionismo ideologico e di parte di alcune istituzioni come la Soprintendenza ha fatto sì che questi impianti legittimamente autorizzati siano stati bloccati per anni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri» spiega il presidente di GIS, Raffaello Giacchetti. «Negli ultimi quattro mesi, grazie al DL 77 poi divenuto legge, tutte queste opposizioni alle autorizzazioni ricevute sono state rigettate quindi possiamo attenderci la cantierizzazione dei 50 impianti».
Nel 2023 l’associazione dovrebbe avviare cantieri per oltre 1 GW di impianti in Lazio, Sardegna e Sicilia.
«Questi interventi però subiranno inevitabili ritardi dovuti al fatto che stiamo concentrando una grande domanda di componenti in un periodo breve. Se invece avessimo ottenuto le autorizzazioni in tempi ragionevoli, avremmo potuto più ragionevolmente distribuire i lavori nel corso degli anni» spiega Giacchetti.
L’impianto più significativo è quello con potenza di 150 MW, che sorgerà nel comune di Tuscania.
«Oltre ad essere importante per la potenza ha anche una sua storia travagliata inerente le opposizioni da parte della Soprintendenza» racconta Giacchetti. «Autorizzato nel febbraio 2019, ad oggi non ha ancora terminato le proprie peripezie burocratiche, attendendo la sentenza del Consiglio di Stato per il ricorso presentato lo scorso luglio, proprio dal Consiglio dei Ministri, nel giorno in cui il Ministro Cingolani a Napoli apriva il G20 sulla transizione ecologica».