Il GSE ha registrato 643 richieste di partecipazione alle procedure di selezione previste dal decreto Agrivoltaico, per una potenza complessiva di oltre 1,7 GW. La maggior parte delle richieste proviene dal Sud Italia (il 56%). Rispetto alle risorse Pnrr dedicate alla misura, le richieste finora pervenute ammontano a circa 920 milioni di euro.
La finestra di presentazione delle domande per partecipare ad aste e registri e beneficiare degli incentivi previsti si è chiusa il 2 settembre. Le richieste di partecipazione sono state registrate dal GSE che gestisce la misura per conto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Si ricorda che il decreto Agrivoltaico mira a sostenere la costruzione di sistemi ibridi agrivoltaici, che non compromettono l’utilizzo dei terreni dedicati all’agricoltura. Il sostegno a questi progetti proviene da una tariffa incentivante in conto esercizio sull’energia netta immessa in rete e da un contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili.
«È un risultato molto incoraggiante che conferma l’ottimale definizione della misura prevista dal Pnrr», spiega il ministro Gilberto Pichetto Fratin. «Certifica soprattutto la matura attenzione del mondo agricolo verso soluzioni che facciano coesistere produzione di qualità e nuove soluzioni energetiche rinnovabili. L’agricoltura diviene sempre più protagonista della transizione».
Sia l’asta sia i registri erano riservati a impianti realizzati da imprenditori agricoli e aggregazioni di cui faccia parte almeno un operatore agricolo. Le richieste pervenute nell’asta, dedicate a progetti di qualsiasi potenza, hanno saturato il contingente di potenza disponibile (circa 1554 sui 740 MW). Mentre le richieste pervenute nei registri, relative a impianti da 1 kW a 1 MW, hanno quasi raggiunto il limite del contingente (229 su 300 MW).