Approvata una risoluzione che impegna il governo su modifiche alla Cessione del credito d’imposta

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legge di bilancio

Oggi, mercoledì 4 dicembre, la 10ª Commissione permanente del Senato su industria, commercio e turismo ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il Governo a intervenire sui meccanismi relativi allo sconto in fattura e alla cessione del credito d’imposta introdotti dall’articolo 10 del decreto-legge del 30 aprile 2019.

In particolare la risoluzione impegna il governo a “valutare, tra le possibili misure (…): a) la creazione di un meccanismo di salvaguardia con l’individuazione di un soggetto deputato all’acquisto obbligato dei crediti fiscali, il c.d. acquirente di ultima istanza; b) l’individuazione di un meccanismo di trasformazione della detrazione fiscale nel riconoscimento di un credito di importo pari all’ammontare della detrazione; c) l’individuazione di soglie minime sotto le quali il meccanismo dello sconto immediato/cessione del credito non sia applicabile”.

Il presidente della Commissione Industria Senato, Gianni Girotto, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione: «Questa risoluzione dà al Governo degli indirizzi precisi su come confermare, correggere e potenziare le misure a sostegno degli interventi di riqualificazione energetica oggi esistenti. “Il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione – spiega Girotto – era stato introdotto dal decreto legge crescita che, nonostante risultati complessivi positivi, ha portato ad alcune criticità oggettive. Dal ciclo di audizioni che abbiamo svolto nell’ambito dell’Affare assegnato n. 290, infatti, è emerso palesemente il rischio di creare una distorsione del mercato in cui soltanto i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria avrebbero potuto anticipare ai clienti la liquidità necessaria a ottenere lo sconto e disporre della capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta. Tutto, ovviamente, a scapito delle piccole e medie imprese, una filiera di competenze artigianali e professionali che da sempre si è distinta nel settore edilizio e che va tutelata. Non c’è dubbio che il meccanismo debba essere corretto».

Nel documento approvato si legge infatti che “gli effetti potenzialmente distorsivi della norma sono stati richiamati anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), tramite segnalazione inviata alla Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri e all’Agenzia delle Entrate, in data 31 ottobre 2019. L’Autorità, pur comprendendo e condividendo l’intento del legislatore teso a incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili, ha evidenziato che la modalità di fruizione della cessione del credito finisce per generare vantaggi competitivi in capo solamente alle imprese di maggiori dimensioni o ai grandi trader di energia, che dispongono di ampia liquidità, di rilevante capacità di ricorrere al credito bancario e di imporre la tempistica dei pagamenti ai propri fornitori, nonché in grado di recuperare facilmente il credito in compensazione in quanto grandi debitrici fiscali. Al contempo, per le imprese di piccole e medie dimensioni, lo strumento della cessione del credito con recupero a compensazione è di difficile, se non impossibile, utilizzo”.

«Al Governo ora» ha aggiunto Girotto «la responsabilità di intervenire con la Legge di Bilancio per coordinare gli sforzi, individuando i migliori punti di caduta. Da parte nostra, continueremo a seguire la vicenda fino a che tutti i soggetti coinvolti saranno tutelati nei loro interessi».