La start-up innovativa Solar Info Community ha sottoscritto un accordo con l’associazione proprietari immobiliari Confabitare e il Centro per le Comunità Solari. Scopo di questa partnership è collaborare nell’ambito di progetti di autoconsumo collettivo.
La Solar Info Community è una start-up tecnologica che ha sviluppato una piattaforma nazionale per la condivisione dell’energia rinnovabile, oggi presente in 28 comuni italiani. Nel 2013 la Solar Info Community ha lanciato la Solar Champions League. Si tratta di un campionato tra squadre di cittadini che gareggiano settimanalmente a chi consuma più energia rinnovabile prodotta nella comunità energetica in cui vivono. «Questa innovativa competizione tra comunità solari mira a sensibilizzare le famiglie sulle energie pulite, promuovendo l’autoconsumo collettivo come strumento per ridurre la povertà energetica e coinvolgendo le imprese come sponsor delle squadre», spiega Marinella Michelato, CEO di Solar Info Community.
L’associazione Confabitare invece offre servizi ai proprietari immobiliari. A seguito della partnership, Confabitare si propone come sponsor tecnico della Solar Champions League. «L’accordo sottoscritto riveste un’importanza fondamentale per i proprietari immobiliari. Apre la strada a una serie di opportunità e vantaggi legati alla sostenibilità e alla transizione energetica», commenta Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare.
Il Centro per le Comunità Solari infine è un ente senza scopo di lucro finalizzato ad accompagnare le famiglie nella transizione energetica. Nel 2010 il Centro ha ideato una piattaforma nazionale per condividere l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici in una comunità coinvolgendo gli enti locali, le imprese, le attività commerciali e i cittadini. «Comunità Solare mette al centro del nuovo sistema energetico le famiglie con le loro abitazioni, le loro auto, i loro stili di vita, creando un patto di responsabilità sociale in cui la cittadinanza producendo e consumando l’energia a km 0 costruisce un nuovo modello di economia di prossimità», spiega il professor Leonardo Setti.