Lo scorso 10 ottobre, durante un question time in Senato, Gianni Girotto, presidente della commissione Industria Senato fortemente impegnato sulle tematiche energetiche, aveva chiesto al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, alcune delucidazioni su quale sarà il destino della norma dell’articolo 10 del DL crescita che prevede, per l’appunto, la possibilità di cedere il credito d’imposta. Abbiamo chiesto all’onorevole Girotto di illustrarci il contenuto della sua iniziativa.
Lei ha avanzato una richiesta di modifica della norma sulla cessione del credito d’imposta. Può spiegarci i contenuti della sua richiesta?
«Sì, effettivamente la proposta è stata presentata a prima firma Patuanelli subito dopo l’approvazione del Decreto Crescita, quando ci siamo resi conto di alcune criticità presenti, nonostante l’obiettivo di buon senso della norma. In pratica, con l’intento di aiutare i consumatori, tale norma ha creato delle limitazioni alla partecipazione degli operatori al mercato, in particolare quelli più piccoli. Per questo abbiamo deciso con l’allora Capogruppo, oggi ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, di presentare un DDL in cui si prevedesse sì il mantenimento dello sconto immediato e della cessione, ma con un rimborso garantito agli operatori, attraverso un meccanismo da parte dell’Agenzia delle Entrate».
Che idea si è fatto delle conseguenze dell’introduzione di questa norma?
«È una norma sicuramente positiva dal punto di vista del consumatore, che ottiene i vantaggi diretti dello sconto e della cessione del credito, che stimolano grandemente sia la realizzazione di interventi edili per consolidare e riqualificare energeticamente gli edifici sia la realizzazione di impianti fotovoltaici. Chiaramente è un meccanismo che va costruito meglio e va reso più funzionale perché non deve pregiudicare la partecipazione della parte più dinamica della nostra economia: milioni di piccole imprese italiane, che attualmente con questo meccanismo sono fortemente penalizzate».
Nel mondo del fotovoltaico gli operatori lamentano il fatto che questa norma ha messo in difficoltà il canale degli installatori e ha invece favorito i big player tra cui soprattutto le utilities. Cosa ne pensa di queste considerazioni?
«Come ho già detto, la norma è un buono strumento dal punto di vista dei consumatori, va invece legata a un ripristino delle regole di accesso uguale per tutti al mercato. E faccio riferimento anche alla segnalazione al Parlamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha evidenziato queste criticità e chiesto un intervento per bilanciare e ripristinare il libero mercato».
Possiamo essere fiduciosi sul fatto che la sua richiesta verrà approvata?
«Il tema è sentito da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. Il ministro Patuanelli, nella risposta al question time, si è impegnato nell’apertura di un tavolo che possa portare a delle soluzioni già nella manovra di bilancio. Nella Commissione Industria che ho l’onore di presiedere daremo corso all’affare assegnato sulle ricadute dei sistemi di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore, nel quale lavoreremo pancia a terra per affrontare questo argomento e dare una risoluzione di indirizzo al Governo. Sono fiducioso che all’interno della manovra finanziaria si trovi comunque una soluzione. Se così non sarà, saremo costretti quanto meno a rivedere la norma in generale, modificandola con alcuni miglioramenti».
Quali sono i tempi previsti per la discussione ed eventuale approvazione della sua richiesta? «Nel DL Crisi Aziendali, gli emendamenti presentati sono stati trasformati in un ordine del giorno che impegna il Governo a cambiare la norma dentro la manovra e a istituire un tavolo tecnico. Faremo il possibile affinché le cose procedano nella giusta direzione. Posso dare la bella notizia che nell’ambito dell’esame di conversione del DL Crisi, abbiamo non solo impegnato il Governo a migliorare il meccanismo dello sconto e della cessione, ma siamo riusciti anche ad approvare un emendamento molto importante sui controlli del Gestore dei Servizi Energetici che hanno rilevato spesso difformità. Con la nuova disposizione si favorisce il rientro sostenibile degli errori formali fatti in buona fede e saranno sanati molti casi finora appesi in contenziosi fra operatori e GSE».
Per guardare il video con le risposte del ministro Patuanelli in occasione del question time dello scorso 10 ottobre, clicca qui