Il Consiglio dei Ministri ha definitivamente cancellato le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. È una delle misure contenute nel decreto legge approvato lo scorso 26 marzo.
Questo decreto introduce misure urgenti volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica.
“L’intervento”, si precisa in una nota rilasciata dal Governo, “si è reso necessario anche alla luce degli ultimi dati certificati dall’Istat. Essi hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2%. Revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022”.
Il decreto prevede quindi l’eliminazione di sconto in fattura e cessione del credito per tutti gli interventi successivi all’entrata in vigore dello stesso.
Di conseguenza si esclude anche l’applicazione della remissione in bonis. Quest’ultima avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione della fruizione di una delle due opzioni fino al 15 ottobre 2024.
Inoltre il decreto prevede l’introduzione di misure volte ad acquisire informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili. Lo scopo è quello di conoscere la portata delle agevolazioni. È previsto in conseguenza un corredo sanzionatorio. L’omessa trasmissione di informazioni relative a interventi già avviati prevede una sanzione di 10.000 euro. Per i nuovi interventi invece è prevista la decadenza dell’agevolazione fiscale.
Il decreto prevede anche misure per evitare la fruizione dei bonus edilizi da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario e l’introduzione di misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE.