A partire dal 1° ottobre per la famiglia tipo, ovvero quella che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW e per il gas consumi di 1.400 metri cubi annui, le bollette di luce e gas cresceranno rispettivamente del 15,6% e dell’11,4%. La principale causa di questi rialzi è la forte crescita delle quotazioni nei mercati all’ingrosso oltre, per la componente gas, alla stagionalità.
Questi aumenti seguono i forti ribassi del secondo trimestre 2020 (-18,3% l’elettricità e -13,5% il gas), continuati anche nel terzo trimestre per il gas (-6,7%) e con un leggero rialzo per l’elettricità (+3,3%). Ora, con il rafforzamento della ripresa delle attività economiche e dei consumi, i prezzi dell’energia tornano su livelli vicini a quelli pre-Covid.
Nel terzo trimestre 2020 il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’elettricità risulta pari a circa 42 €/MWh, contro i 25 €/MWh del secondo trimestre, con un aumento di circa il 70%. I mercati a termine indicano per il quarto trimestre dell’anno il mantenimento dei livelli correnti di prezzo. In riferimento al gas invece, il prezzo a termine rilevato nel mercato all’ingrosso e utilizzato per l’aggiornamento della tutela (il TTF) per il IV trimestre 2020 risulta in aumento del 96% rispetto al trimestre precedente, riflettendo sia la stagionalità dei consumi sia il miglioramento delle aspettative economiche.
Per quanto riguarda gli effetti sui clienti in tutela, nel 2020 la famiglia tipo beneficia comunque di un risparmio complessivo di circa 207 euro all’anno rispetto al 2019. Nel dettaglio, per l’elettricità la spesa nel 2020 per la famiglia-tipo sarà di circa 485 euro, con una variazione del -13,2% rispetto al 2019. Mentre la spesa per la bolletta gas sarà di circa 975 euro, con una variazione del -12% rispetto all’anno scorso.
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, nell’energia elettrica l’aumento è legato esclusivamente al rialzo della componente materia energia, con un impatto del +15,6% sul prezzo finale della famiglia tipo, scomponibile in +17,6% per effetto della voce energia (PE) e -2% legato alla voce di dispacciamento (PD). Invariati, nel loro complesso, gli oneri generali e le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura).
Per il gas naturale l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima (con un impatto del +12,1% sul prezzo finale della famiglia tipo), legata alle quotazioni attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, in parte controbilanciato da una diminuzione delle componenti perequative delle tariffe regolate di trasporto e gestione del contatore (con un impatto del -0,7% sul prezzo finale). Restano stabili gli oneri generali. Si arriva così al +11,4% per i clienti in tutela.
«Il sistema energetico sta gradualmente riprendendo le posizioni che aveva prima dell’emergenza Covid» afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini. «Con la ripresa delle attività produttive e il conseguente aumento della domanda di energia, si sta verificando il prevedibile rialzo dei prezzi in tutta Europa. Il quadro generale verrà influenzato, nei prossimi mesi, anche dalle scelte che accompagneranno il Recovery Fund, in particolare per il sostegno alle fonti rinnovabili future, che oggi ricadrebbe sulla bolletta».
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