Incentivi alle FER: da metà 2016 calo della componente A3 in bolletta

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Il fabbisogno economico A3, ovvero la voce di spesa a carico dei clienti finali attraverso la quale il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) copre gli oneri di promozione dell’energia elettrica rinnovabile, negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale, passando dai 3 miliardi di euro nel 2009 ai quasi 15 miliardi di euro nel 2016. Il dato emerge dallo studio “Speciale Energia Rinnovabile”, redatto dal GSE al fine di offrire un quadro di sintesi dei principali indicatori relativi ai meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili per il periodo 2013-2018.

Lo studio analizza l’andamento della spesa sostenuta relativa a Scambio sul Posto, Ritiro Dedicato, Energia FER elettriche, CIP6 e Tariffa Onnicomprensiva.

L’incremento del numero delle convenzioni attraverso le quali il GSE riconosce gli incentivi per l’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti a fonti rinnovabili, negli ultimi anni è stato motivato principalmente dall’adesione al meccanismo dello Scambio sul Posto, che nel 2015 per la componente fotovoltaica ha comportato un costo pari a 327 milioni di euro.

La fine del periodo di incentivazione degli impianti di grandi dimensioni che usufruiscono del meccanismo CIP6 e dei Certificati Verdi (CV) ha compensato in parte tale incremento comportando una graduale diminuzione dell’energia oggetto di incentivazione e, quindi, dell’energia venduta dal GSE sul mercato elettrico. Tale fenomeno, unito all’attuazione di alcuni provvedimenti finalizzati alla riduzione della bolletta elettrica, come ad esempio lo spalma incentivi fotovoltaico, hanno portato ad una riduzione del fabbisogno A3 nel 2015 mentre nella prima metà del 2016 c’è stato un nuovo incremento dovuto principalmente al meccanismo dei CV. A partire dal secondo semestre di quest’anno si prevede invece un’inversione di tendenza, dovuta principalmente alla conclusione del periodo di incentivazione di alcuni impianti di grandi dimensioni.

Per quanto riguarda il Conto Energia, si stima che il numero e la potenza delle convenzioni stipulate dai titolari di impianti con il GSE, con il termine ultimo del 31 dicembre 2015 per gli impianti delle zone terremotate di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, possa diminuire per effetto di verifiche e sopralluoghi. In merito il GSE segnala che, nel periodo luglio-ottobre 2015, hanno perso il diritto all’incentivo oltre 30 convenzioni incentivate. Inoltre, per effetto dello spalma incentivi nel 2015 l’onere di incentivazione si è ridotto, con un risparmio di circa 400 milioni di euro.

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(sb)