Descalzi (ENI): “Ridurre subito le emissioni di CO2; ma le rinnovabili non basteranno”

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In una lettera pubblicata oggi, 11 giugno, sull’Osservatore Romano, l’amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi lancia un allarme sul futuro del sistema energetico e dell’ambiente a pochi giorni dalla pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco che affronterà anche questi argomenti: «Dobbiamo riuscire a contenere l’incremento della temperatura al di sotto dei 2°C» scrive Descalzi, «altrimenti i fenomeni legati al cambiamento climatico diverranno irreversibili. E la realtà è che non ci stiamo riuscendo».

Descalzi si sofferma anche sulle emissioni di CO2: «I dati scientifici raccolti dall’International Panel on Climate Change (Ipcc) non lasciano spazio ai dubbi. È necessario ridurre le emissioni di CO2 del 40-70 per cento entro il 2050 e annullarle entro il 2100. Invece stanno crescendo: nel 2010 le emissioni di gas effetto serra hanno raggiunto il livello più alto nella storia e la loro crescita».

Come raggiungere l’obiettivo di un “futuro low carbon”? Descalzi dichiara la disponibilità di ENI a fare la sua parte: «Con alcune altre grandi imprese del settore energetico abbiamo creato la Oil & Gas Climate Initiative, una coalizione operativa che è al lavoro per trovare soluzioni concrete per ridurre le emissioni di co2 e per porre le basi per un futuro dove siano il gas naturale e le rinnovabili ad avere il ruolo trainante».

E su questi temi l’a.d. di ENI critica la crescita dell’utilizzo del carbone nel Vecchio Continente: «L’Europa da questo punto di vista sta facendo la sua parte più degli altri […] Ma ultimamente si è abbassata la guardia. Per esempio in soli due anni, dal 2010 al 2012, il mix energetico europeo per l’energia elettrica ha visto aumentare dell’otto per cento la presenza di carbone».

Descalzi ha parole anche per rinnovabili e fotovoltaico: «Sono cresciute le rinnovabili, e questa è una notizia positiva. Ma per ridurre le emissioni, in Europa come nel resto del mondo, non possiamo fare affidamento solo sulle rinnovabili. Occorre realismo su questo punto: attualmente solare, eolico e le altre fonti energetiche di questo tipo coprono circa il 10 per cento della domanda globale e tra quarant’anni si prevede che saliranno solo al venti per cento».

Scarica il numero dell’Osservatore Romano dell’11 giugno con l’articolo “Verso un futuro Low Carbon” di Claudio Descalzi, amministratore delegato ENI