E-mobility, storage e PDC alla base dell’elettrificazione del Paese

by editore
editore
Terna

“L’elettricità rappresenta il vettore energetico del futuro, in quanto fattore abilitante di sostenibilità, resilienza e sviluppo economico per il Paese. La sua importanza deriva anche dalla sua capacità di fare da volano per l’innovazione, l’efficienza industriale e la creazione di nuova occupazione”.

È quanto emerge dallo studio “Electrify 2030”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel. Lo studio è stato presentato nell’ambito del Forum Ambrosetti, dal 7 al 9 settembre a Cernobbio (CO). Ogni anno, il Forum affronta i temi di maggiore impatto per l’economia globale e per la società. Dallo studio emerge come il processo di elettrificazione sia cresciuto, tra il 1990 e il 2016, sia a livello europeo (dal 17% al 22%) sia a livello italiano (dal 17% al 21%). Molti scenari delineano un ulteriore potenziale raggiungibile nel 2030, quantificato in un ulteriore aumento compreso tra 3 e 9 punti percentuali sia per l’Europa, sia per l’Italia.

A livello nazionale, la crescita più elevata è prevista nel settore dei trasporti, con proiezioni di rialzo dall’attuale 2% ad un range compreso tra il 5% e l’8%.

Quello dei trasporti è il settore italiano dalle maggiori prospettive. Se si tiene conto della filiera allargata della e-Mobility, si arriva a individuare circa 160.000 imprese potenzialmente coinvolte, con oltre 820.000 occupati e un fatturato complessivo, ad oggi, di oltre 420 miliardi di euro. Lo studio stima anche i benefici economici raggiungibili in Italia al 2030. In questo caso, si arriva a un fatturato addizionale compreso tra 102,4 e 456,6 miliardi di euro.

Lo studio stima anche un aumento notevole – dal 26% al 34% – per l’elettrificazione degli edifici.

Sono sei le tecnologie di elettrificazione su cui, secondo lo studio, bisogna puntare per edifici e industria. Tra queste spiccano le pompe di calore, le luci a Led, i sistemi di storage, i motori elettrici, l’elettronica di potenza e i sistemi di gestione dell’energia. Queste tecnologie sono in grado di generare ricavi complessivi tra 135 e 326,5 miliardi di euro entro il 2030.

Lo stimolo derivante dal processo di elettrificazione, conclude l’analisi, richiede però un’azione trasversale per ottenere tutti i benefici e le opportunità attivabili. Occorre infatti focalizzarsi su diffusione della mobilità elettrica, dell’efficienza energetica, rafforzamento della collaborazione tra imprese e ricerca, potenziamento delle competenze nazionali per le tecnologie elettriche di frontiera e diffusione della consapevolezza relativa ai benefici dell’elettrificazione.

Il Gestore del Sistema di Distribuzione (GSD) può fungere da fattore abilitante, sostenendo lo sviluppo tecnologico e l’investimento associato. Dal punto di vista legislativo e regolamentare si dovrebbe quindi incentivare adeguatamente l’investimento di cui il GSD necessita per la propria rete. In termini di digitalizzazione e di rinnovo, impegnandosi a gestire l’integrazione sempre crescente di rinnovabili, la diffusione di un’estesa rete di infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici e una maggior quota di elettricità sul consumo energetico finale.

Per scaricare la ricerca: https://www.ambrosetti.eu/wp-content/uploads/Electrify-2030.pdf

B2B Weekly