Milleproroghe: approvata la sperimentazione anticipata delle comunità energetiche

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È stato approvato ieri, giovedì 13 febbraio, un emendamento al decreto Milleproroghe che aprirebbe la strada alle comunità energetiche e all’autoconsumo collettivo. La prima proposta era stata avanzata a fine gennaio, quando il presidente della commissione Industria e Senato, Gianni Girotto, aveva chiesto di avviare fino al 30 giugno 2021, e quindi fino al recepimento della direttiva europea 2018/2001, una fase sperimentale per spingere l’autoconsumo collettivo su condomini o comunità energetiche tra i cittadini sfruttando l’utilizzo dell’energia prodotta da piccoli impianti da fonti rinnovabili, compresi quindi gli impianti fotovoltaici di piccola taglia.

Subito è arrivato il commento positivo di Legambiente che in occasione di Key Energy 2019, insieme a Italia Solare, aveva avanzato una proposta con l’obiettivo di anticipare la direttiva europea 2018/2001. L’obiettivo della proposta era quello di valorizzare in particolare lo scambio di energia da fonti rinnovabili per utenze poste all’interno della stessa rete di distribuzione, in modo da valorizzare progetti locali, e di creare vantaggi per l’energia autoconsumata istantaneamente, in modo da spingere configurazioni capaci di soddisfare al meglio i fabbisogni e di integrare sistemi di accumulo e di mobilità elettrica, sistemi efficienti, riducendo così lo scambio con la rete e contribuendo alla stabilità del sistema.

«Finalmente sarà possibile produrre e scambiare l’energia pulita», ha commentato Edoardo Zanchini, vicepresidente dell’associazione, «nei condomini e tra imprese, tra edifici pubblici e attività commerciali. In questo modo si apre la strada per progetti locali di impianti solari in autoproduzione ma anche per scambiare localmente l’energia in eccesso, con riduzione di sprechi e vantaggi tanto ambientali quanto economici per imprese, famiglie e comunità. Merito per l’iniziativa», ha proseguito Zanchini, «va dato al senatore Girotto, che ha portato avanti la nostra proposta coinvolgendo il ministero dello Sviluppo economico. E teniamo a mettere in evidenza l’ampio consenso parlamentare che si è creato intorno a questa idea, che ha visto l’adesione del Pd e della Lega e Italia Viva, che avevano presentato un identico emendamento. A dimostrazione che sulle innovazioni ambientali oggi si può costruire un ampio consenso con l’obiettivo di promuovere interventi virtuosi».

In particolare, l’emendamento consente lo scambio di energia tra impianti da fonti rinnovabili fino a 200 kWp. Legambiente chiede ora che si apra subito la discussione in parlamento sul recepimento della Direttiva europea 2018/2001, in modo da rendere possibili ulteriori innovazioni in forme anche più ampie, che potranno consentire di rilanciare progetti da fonti rinnovabili in tutta Italia che coinvolgano le comunità per trarre vantaggi da impianti eolici, solari, idroelettrici, da biomasse più adatte a valorizzare le risorse locali».

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