L’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha curato la realizzazione di due impianti fotovoltaici da 100 e 50 kWp nel nord del Senegal, che alimentano sistemi di irrigazione goccia a goccia, utilizzando l’acqua del fiume Senegal e di alcuni pozzi. L’iniziativa, realizzata nell’ambito del progetto Freddas, finanziato dal ministero degli Affari Esteri e realizzato con la collaborazione dell’associazione Green Cross, è destinato all’irrigazione di un’area di circa 60 ettari di terreno coltivato, dedicato al fabbisogno alimentare di oltre 900 persone. Il nuovo sistema fotovoltaico, dotato di un piccolo generatore diesel che integra la produzione per le richieste di picco, sostituisce le motopompe diesel utilizzate in precedenza, consentendo di dimezzare il costo di produzione dell’elettricità (dai precedenti 40-50 agli attuali 20-25 centesimi a kilowattora). L’energia fotovoltaica, nei periodi in cui non serve per il pompaggio, viene utilizzata per alimentare le celle frigorifere che servono alla conservazione dei prodotti. Grazie all’impianto inoltre sarà possibile incrementare la produzione agricola, raggiungendo fino a tre raccolti annuali. Come spiega Giovanni De Paoli, responsabile per l’Enea del progetto Freddas: «Per una realtà come quella dell’Africa con un’economia che quadruplicherà in meno di 40 anni, ma dove ad oggi solo 300 milioni di persone hanno accesso all’energia elettrica, il ricorso alle rinnovabili sarà decisivo non solo per contrastare la povertà, ma anche per limitare l’uso dei combustibili fossili e contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici. Nonostante l’insolazione particolarmente favorevole tutto l’anno», prosegue De Paoli, «in Africa lo sviluppo del fotovoltaico incontra ancora molti ostacoli quali la scarsa qualità dei componenti, la mancanza di tecnici locali, le difficoltà di accesso al credito e i rischi legati alle situazioni politico sociali. Enea, grazie alle conoscenze interdisciplinari di cui dispone, può svolgere un ruolo fondamentale nel potenziamento e nella qualificazione dei progetti promossi dalla cooperazione Italiana e nel favorire l’ingresso di imprese italiane nei nuovi mercati africani di tecnologie verdi».
(sb)