Federcontribuenti: “No alla vendita porta a porta del fotovoltaico”

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Nei giorni scorsi Federcontribuenti ha lanciato un’allerta su una truffa riguardante il fotovoltaico che le è stata segnalata da parte di un gruppo di famiglie. Queste erano state truffate da un venditore che si spacciava per funzionario ENI e che invece rappresentava una azienda del padovavo.

Ecco l’episodio descritto dalla famiglia coinvolta:

“Nel settembre 2018 suona il campanello di casa e un signore, qualificatosi come funzionario ENI, ci illustra le caratteristiche e la convenienza di un impianto fotovoltaico e che lui, in quanto stipendiato statale ENI, non avrebbe ricevuto compensi da questa vendita.

Ci spiegò che le spese a nostro carico sarebbero state irrisorie poiché ogni mese l’Enel ci avrebbe versato i soldi frutto dell’energia prodotta dai pannelli e scambiata sul posto e con questi ci avremmo potuto pagare le rate del finanziamento servito all’acquisto dell’impianto. Inoltre ci ha garantito che le spese reali delle future bollette Enel sarebbero state di soli 30 euro, cioè solo gli oneri di sistema e le tasse”.

Dopo alcuni mesi dall’incontro, la famiglia era stata contattata dallo stesso operatore che aveva comunicato che non era più necessario un sopralluogo in quanto era riuscito a farlo attraverso Google Maps.

“Dopo qualche giorno dall’installazione”, continua il racconto della famiglia, “riceviamo una lettera dalla banca Santender con l’indicazione della cifra finanziata senza alcun riferimento a piani di ammortamento e agli interessi da pagare. Abbiamo provato in tutti i modi ad ottenere riscontri dalla società senza successo.

Siamo nel 2020 e non abbiamo contezza dello scambio sul posto – non ho alcuna ricevuta sul contatore e sulla funzionalità dell’impianto fotovoltaico, le fatture Enel sono sempre alte, pago 241 euro al mese alla Santender – debito totale 30 mila euro – e non abbiamo il contratto con la società nonostante non abbiamo mai smesso di contattarli”.

La famiglia si era rivolta anche alla Guardia di Finanza e ai carabinieri senza vedersi accogliere la denuncia.

«Si deve proibire per legge la vendita di questi impianti con il metodo del porta a porta», spiega Federcontribuenti. «Si deve prevedere inoltre la responsabilità personale penale e civile anche per i venditori che utilizzano metodi ideati con il solo intento di truffare i consumatori incantati con le chiacchiere sul risparmio energetico e sull’innovazione green.

Bisogna agire subito considerando che, con la storia dell’ecobonus, queste società stanno già formando i propri venditori per poi sguinzagliarli sulle strade italiane. Consideriamo che queste società ledono profondamente un settore serio fatto di società leader in Italia nel settore del fotovoltaico, gravemente penalizzati da questi truffatori.

Per questa famiglia», conclude Federcontribuenti, «porre fine a questo incubo costerà un’azione legale, con soldi che dovranno anticipare e certamente possono puntare fino a fermare il finanziamento e anche vedersi rimborsati di quanto fin qui pagato. Ricordiamo che questa società è già stata multata, ma non basta. Occorre dire finalmente basta a questa carneficina che costa svariate decine di migliaia di euro ai consumatori».

Per leggere il comunicato di Federcontribuenti, clicca qui

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