Giorgia Meloni in visita alla gigafactory 3Sun di Catania: “Avviare la produzione in tempi rapidi”

by Davide Bartesaghi
Davide Bartesaghi

Sabato 3 febbraio il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha fatto visita al polo produttivo 3Sun di Catania. Il sito, una volta a regime, avrà una capacità produttiva di 3 GW annui. All’interno dello stabilimento saranno prodotti moduli bifacciali ad elevate prestazioni.

«In questo territorio che qualcuno ha ribattezzato l’Etna Valley», dichiara la premier, «la scommessa che si porta avanti è quella di far diventare Catania uno dei poli industriali più importanti d’Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione e ad altissime prestazioni. Parliamo di un settore che è in forte espansione economica, per il quale è prevista una capacità di crescita di mercato in cinque anni di circa il 50%. Io sono qui oggi personalmente perché il Governo intende fare la sua parte. Dobbiamo e vogliamo essere competitivi in questo settore. Possiamo essere competitivi anche rispetto ai grandi altri player internazionali che, come si sa, sono soprattutto asiatici. Chiaramente bisogna crederci e lavorare.

Nel 2021 Enel ha deciso di credere nell’intuizione che qualche anno prima aveva avuto un gruppo di giovani professionisti. Così è stata avviata la progettazione della prima gigafactory europea per la produzione di pannelli fotovoltaici innovativi con una capacità di 3 GW. Credo che dove non si riesce a essere competitivi sul costo di produzione più basso, si punta sulla qualità più alta, che è da sempre la forza dell’Italia e che è quello su cui noi dobbiamo continuare a scommettere, perché fa la differenza.
Ora l’obiettivo è rendere operativa la gigafactory 3Sun, avviare la produzione e portarla a cinque milioni di pannelli fotovoltaici l’anno. Significa un incremento occupazionale di circa 709 assunzioni entro il 2024, più circa 1.000 nuovi occupati per quello che riguarda l’attività dell’indotto».

Il presidente del Consiglio sottolinea poi gli investimenti effettuati per la fabbrica, pari a 700 milioni di euro. Di questi, 520 sono garantiti da Enel, mentre il rimanente, quasi 190 milioni, dall’Innovation Fund dell’Unione europea e dal Pnrr.

«Sulla base di queste risorse», continua la premier, «Invitalia, che gestisce questi incentivi, ha predisposto con Enel un contratto di sviluppo che noi oggi siamo qui per firmare. Il contratto di sviluppo permetterà di realizzare le opere di adeguamento e di potenziamento dello stabilimento che è già esistente. Inoltre, ci consentirà anche la costruzione di un nuovo stabilimento di circa 50mila metri quadri, per un’ulteriore linea di produzione di moduli fotovoltaici».

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