Oggi, durante un question time, il presidente della commissione Industria Senato, Gianni Girotto, ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, alcune delucidazioni su quale sarà il destino della norma dell’articolo 10 del DL crescita che prevede la possibilità di cedere il credito d’imposta.
Il ministro Patuanelli ha espresso la precisa volontà di intervenire e risolvere le criticità esposte in aula. «Il ministro aveva già dimostrato il proprio interesse per la tematica presentando, quale primo firmatario, una propria proposta normativa in merito in Senato», spiega Girotto. «Sono sicuro che tra le priorità della legge di bilancio ed attraverso il coinvolgimento diretto delle imprese, degli artigiani e delle altre parti interessate, nel tavolo tecnico che sarà istituito dal ministero dello Sviluppo Economico si troverà la soluzione più funzionale per garantire i benefici diretti ai consumatori, senza però ostacolare la partecipazione al mercato di tutti gli attori imprenditoriali. Da parte della 10° Commissione e di tutti i colleghi impegnati su tale problematica, assicuriamo al ministro la massima collaborazione, anche per mezzo dell’affare assegnato sul tema che era già stato programmato e che termineremo nelle prossime settimane, dunque prima che inizi la discussione sulla legge di bilancio».
Durante il question time, Girotto ha spiegato che le modifiche introdotte ai sensi dell’articolo 10 del Decreto Crescita hanno creato numerose criticità in fase applicativa, destando forti preoccupazioni nelle PMI operanti nei settori impianti, legno ed arredamento. «Il nuovo sistema di incentivazione fiscale per i lavori di efficientamento energetico introdotto dal Decreto in questione», continua Girotto, «è di particolare appetibilità per la domanda, ma è nei fatti un meccanismo fruibile solo dalle imprese di grande dimensione, le uniche in grado di praticare gli sconti corrispondenti alle detrazioni fiscali senza confronti concorrenziali. La stessa Autorità Garante per la concorrenza e il mercato già lo scorso giugno aveva segnalato a Governo e Parlamento quanto la norma in questione, nella sua attuale formulazione, sia suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni».
Girotto ha concluso spiegando che «il meccanismo va migliorato, ed è rassicurante che il ministro abbia individuato nella legge di Bilancio la sede più opportuna per farlo, magari cercando di rendere la norma compatibile per realtà imprenditoriali più piccole. Si tratta di una problematica grave la cui soluzione non è rimandabile troppo a lungo. Coinvolgeremo le parti interessate per permettere alle aziende di lavorare senza sacrificio e agevolare, al contempo, lo sforzo economico del consumatore finale. Sono convinto che la quadra si troverà al più presto. I piccoli imprenditori non possono più aspettare».