Da parte della politica manca uno sforzo per “affrontare in modo coerente e organico i nodi fondamentali che rallentano la diffusione del fotovoltaico, che il Pniec indica come principale opzione per gli obiettivi 2030”. È quanto ha esposto Italia Solare alla Commissione ambiente nell’ambito dell’audizione sul DL Energia.
Durante l’incontro, il presidente dell’associazione Paolo Rocco Viscontini ha commentato e fatto proposte specifiche inerenti i temi trattati dal decreto legge di interesse del fotovoltaico. Ha inoltre formulato proposte sui temi che l’associazione ritiene rilevanti e urgenti per la diffusione del solare. “Tali temi non richiedono risorse finanziarie dello Stato e ben potrebbero essere affrontati in questo provvedimento”, si legge nella nota rilasciata da Italia Solare.
In particolare in riferimento ai temi urgenti da affrontare per agevolare lo sviluppo del fotovoltaico in Italia ci si è soffermati su tre argomenti: aree idonee e aree di accelerazione, prime misure per valorizzare a scopi energetici superfici già usate per altri scopi, razionalizzazione e accelerazione dei procedimenti per il collegamento degli impianti alla rete.
In riferimento all’individuazione di aree idonee, nella nota di Italia Solare si legge: “I tentativi esperiti finora con le bozze di decreto del Mase di concerto con il MIC e con il Masaf appaiono del tutto insoddisfacenti. Inoltre non hanno incontrato il consenso delle regioni, aspetto assai rilevante considerato che il decreto deve essere approvato con l’intesa della Conferenza unificata”. L’associazione suggerisce che il decreto legge effettui un parziale recepimento della direttiva UE sulle fonti rinnovabili che incarica gli Stati membri di individuare aree di accelerazione.
Per quanto riguarda invece le misure per valorizzare a scopi energetici superfici già usate per altri scopi, nel testo di Italia Solare si legge: “È un argomento connesso al tema aree idonee. Sono note le preoccupazioni che il fotovoltaico sottragga terreno all’agricoltura. Si tratta di preoccupazioni infondate alla luce dei numeri”.
L’associazione propone due opzioni: l’agrivoltaico e il favorimento dell’utilizzo anche per scopi energetici di superfici già adibite ad altri usi. Così si conterrebbe ulteriormente il suolo occupato dal fotovoltaico. Tra queste superfici si citano parcheggi, tetti dei capannoni industriali e degli altri edifici.
Infine Italia Solare sottolinea l’urgenza della razionalizzazione e accelerazione dei procedimenti per il collegamento degli impianti alla rete. Italia Solare propone che si dia priorità nell’ordine ai sistemi di stoccaggio e agli impianti ubicati nelle stesse aree.
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