Puglia: c’è l’intesa con il GSE per avviare il reddito energetico regionale

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La Giunta regionale della Puglia ha approvato un protocollo di intesa della durata di tre anni tra Regione e GSE con l’obiettivo di avviare il Reddito energetico regionale varato dalla legge 42 del 09/08/2019. Questa legge prevede incentivi a fondo perduto fino a 6.000 euro per ciascun intervento DI installazione di impianti fotovoltaici, solari termo-fotovoltaici o microeolici e un contributo massimo di 8.500 euro per i sistemi di accumulo.

“La legge che istituisce il Reddito energetico regionale è finalizzata a favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, attraverso la previsione di interventi per l’acquisto e l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili in favore di utenti in condizioni di disagio socioeconomico che si impegnano ad attivare, tramite idonee convenzioni con il GSE, il servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dai suddetti impianti, il cui acquisto è incentivato dalla Regione attraverso la concessione di contributi”, si legge in una nota rilasciata dalla Giunta regionale.

La collaborazione tra Regione Puglia e GSE, che non comporterà alcun onere a carico del bilancio regionale, intende contrastare la povertà energetica e contribuire a generare modelli virtuosi di riferimento che coniughino l’attenzione dell’ambiente con i principi di equità ed inclusione sociale, in linea con target di sostenibilità della Regione e nel quadro degli obiettivi al 2030 concordati con l’Unione Europea.

«Si tratta di una misura finalizzata a sostenere in maniera concreta quella parte di cittadini che vive in una condizione di vulnerabilità, quella fascia di popolazione che oggi a causa dell’emergenza sanitaria e della crisi economica in atto è in aumento», ha commentato l’assessore regionale competente Alessandro Delli Noci. «Sostenere le spese in bolletta delle famiglie più bisognose e promuovere l’energia rinnovabile sono i due obiettivi che intendiamo perseguire per contrastare da una parte le difficoltà di approvvigionamento energetico di tante famiglie in difficoltà, dall’altro per favorire la tutela dell’ambiente e uno sviluppo economico sostenibile. Il passo successivo sarà quello di lavorare con le forze politiche e con gli esperti per la definizione del regolamento attuativo».

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