REC lancia un un appello al Cop21: “Il fotovoltaico è la soluzione”

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“L’energia fotovoltaica è la soluzione giusta”. È questo in estrema sintesi il messaggio lanciato da REC ai partecipanti alla Conferenza sul clima (Cop21) che si sta tenendo a Parigi.

REC ha infatti diffuso una appello, a firma del CEO, Steve O’Neil, con cui viene spiegato quale potrebbe essere l’impatto positivo del fotovoltaico sugli obiettivi di ridurre le emissioni di gas serra e incrementare l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

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Steve O’Neil, Ceo di REC

L’appello fa parte di una più ampia campagna informativa di sensibilizzazione sul clima condotta da REC e che prevede una serie di comunicati stampa, iniziative sui social media, nonché attività educative e di marketing.

“Con una quota pari a ben il 40% del totale mondiale” si legge nell’appello “il settore elettrico è quello che contribuisce maggiormente alle emissioni globali di CO2 riconducibili alla produzione di energia. Pertanto, appare ragionevole concentrare ulteriormente sforzi e risorse sull’energia pulita se vogliamo sperare di avviare un’inversione di tendenza a livello planetario in grado di ridurre le emissioni di CO2 in misura sufficiente a tenere sotto controllo il mutamento climatico già in atto. Tuttavia, in presenza di una domanda globale di energia in costante aumento, per essere compatibili con la crescita economica, le fonti energetiche, oltre che pulite, devono dimostrarsi anche convenienti ed efficienti. L’energia fotovoltaica corrisponde perfettamente a questo identikit. È, infatti, l’energia più pulita disponibile sul mercato, nonché quella con il minore impatto sull’ambiente. REC ha dimostrato che i pannelli fotovoltaici possono garantire un tempo di ammortamento energetico di appena un anno circa”.

Dati alla mano, Steve O’Neil spiega perché l’energia fotovoltaica è oggi la fonte più conveniente. Citando una ricerca di Deutsche Bank si chiarisce che il fotovoltaico ha raggiunto la grid parity in circa la metà dei 60 paesi presi in esame, compresi grandi mercati come Stati Uniti, Giappone e Germania e che entro il 2020 i prezzi potrebbero calare ancora anche del 40%, rendendo il fotovoltaico sempre più interessante. Inoltre il Fraunhofer Institute tedesco prevede che, entro il 2050, il fotovoltaico rappresenterà la fonte energetica più utilizzata, riuscendo a soddisfare il 40% della domanda globale di elettricità con costi di produzione di soli 2-4 centesimi di euro per kWh.

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A questo punto il CEO di REC spiega che in questa prospettiva l’azione dei governi rimane fondamentale per sostenere la crescita del settore e stimolare l’adozione di questa fonte di elettricità.

Anche se si sta “gradualmente passando da decisioni stimolate dalle normative a decisioni stimolate da considerazioni economiche, il fotovoltaico ha ancora bisogno di obiettivi, normative e impegni stabili e affidabili da parte dei governi. Marce indietro e cambiamenti legislativi creano incertezza e rallentano gli investimenti”.

L’appello si conclude con la richiesta di quattro precise iniziative politiche: riduzione degli incentivi nascosti a favore dei combustibili fossili, in modo da poter confrontare in modo più trasparente le variabili economiche in gioco; realizzazione di una riforma strutturale del mercato delle emissioni di CO2, al fine di garantire un prezzo reale per tali emissioni e di considerare i veri costi climatici dell’energia ottenuta da combustibili fossili; definizione di obiettivi più ambiziosi in vista di un aumento significativo della quota di energia fotovoltaica nel mix energetico; e promozione più decisa dell’autoconsumo di energia fotovoltaica nel settore residenziale e in quello commerciale.

Scarica l’appello di REC in lingua italiana