Rinnovabili: il Parlamento europeo approva legge per ridurre i tempi di autorizzazione per piccoli e grandi impianti

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Giovedì 15 dicembre il Parlamento europeo ha approvato una proposta di legge per velocizzare la procedura di concessione dei permessi per i nuovi impianti da rinnovabili.

Nel testo i deputati hanno ridotto la durata massima della procedura autorizzativa per i nuovi impianti situati in “zone di accelerazione per le energie rinnovabili”. I tempi sono stati ridotti dai dodici mesi proposti dalla Commissione a nove mesi. Tali zone dovrebbero essere delineate da ogni Paese UE in base alla propria capacità di installare le energie rinnovabili più velocemente. Qualora l’autorità competente non dovesse rispondere entro la scadenza prevista, il permesso sarebbe approvato secondo il principio del “silenzio assenso”. Al di fuori di tali zone, la procedura autorizzativa non dovrebbe superare i 18 mesi, e non più due anni come inizialmente proposto. Per quanto riguarda il ripotenziamento degli impianti già esistenti, la durata massima sarà di sei mesi.

I Paesi UE saranno obbligati a garantire che le autorizzazioni per installare gli impianti a energia solare sugli edifici siano rilasciate entro un mese. Per gli impianti con potenza inferiore a 50 kW, sarà sufficiente una semplice notifica. L’installazione di impianti solari sarà esente dall’obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale. Inoltre, il processo di rilascio di un’autorizzazione per l’installazione di pompe di calore non dovrà durare più di un mese. Al fine di immettere più energia rinnovabile in rete, i deputati hanno anche incorporato alcuni elementi di una recente proposta della Commissione, presentata con la cosiddetta “procedura d’emergenza”. In questo modo, la maggior parte delle disposizioni possano entrare in vigore già nel 2023.

Il progetto di legge è parte del pacchetto REPowerEU per ridurre la dipendenza europea dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia. La proposta modificherà le direttive sulle energie rinnovabili, sull’efficienza energetica e sul rendimento energetico nell’edilizia, sulle quali sono in corso revisioni separate nell’ambito del programma “Fit for 55%”.

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