Il Governo sta vagliando alcune proposte di semplificazione dell’iter burocratico relativo al Superbonus. Tra esse la possibile eliminazione dell’obbligo per i tecnici abilitati di certificare lo stato legittimo dell’immobile, la proprietà e le concessioni chiedendo loro di attestare solo l’assenza di abusi edilizi e il rispetto delle prescrizioni urbanistiche.
Ma anche la sostituzione dell’obbligo di dichiarazione di conformità urbanistica-edilizia per gli edifici che necessitano solo di manutenzione con una semplice Cila. Infine, la velocizzazione della Valutazione di impatto ambientale necessaria per l’apertura di molti cantieri.
A queste proposte di modifica, che rappresenterebbero una svolta per l’80% degli immobili che hanno potenzialmente diritto alla detrazione tra cui circa un milione di condomini, si aggiunge la questione relativa alla possibile proroga dell’incentivo a tutto il 2023, chiesta da più parti ma non ancora confermata.
Le proposte di modifica potrebbero essere inserite nel nuovo Decreto Semplificazioni atteso per fine mese, contestualmente al nuovo Piano di ripresa e resilienza per aumentare la capacità di spesa delle risorse del Recovery Fund.
Nel frattempo l’associazione dei costruttori Ance, sulla base dei dati di Enea e Mise, ha dichiarato che nella settimana dal 24 al 30 marzo 2021 gli interventi che hanno avuto accesso al Superbonus e hanno raggiunto almeno il 30% dei lavori sono passati da 7.709 a 9.207 (+19,4%) e gli importi da 878 milioni a 1.090 milioni (+24,1%). Un incremento del 200% rispetto ai numeri di febbraio 2021. Un terzo degli interventi sono concentrati in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.