Unione europea: dal 2030 nuovi edifici privati e pubblici a zero emissioni

by Davide Bartesaghi
Davide Bartesaghi
potenza fotovoltaica

Tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero e alimentati da fonti rinnovabili già a partire dal 2027, mentre dal 2030 toccherà alle nuove costruzioni private. È quanto deciso nei giorni scorsi dalla Commissione europea, che ha presentato la nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici.

L’obiettivo è quello di allineare al Green Deal le regole per il rendimento energetico delle costruzioni e di decarbonizzare il parco immobiliare degli Stati membri entro il 2050. Novità anche per quanto riguarda le ristrutturazioni, in quanto vengono proposti nuovi standard minimi di prestazione energetica: entro il 2027 il 15% del patrimonio edilizio residenziale di ciascuno Stato membro dovrà passare almeno dalla classe G alla classe F, mentre la scadenza è fissata al 2030 per gli edifici pubblici.

«Stimolare la ristrutturazione di case e di altri edifici supporta la ripresa economica e crea nuove opportunità di lavoro», dichiara Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo. «La proposta mira ad aumentare il tasso di ristrutturazione energetica in tutta Europa».

Secondo quanto dichiarato dal commissario per l’Energia, Kadri Simson, gli edifici in Europa coprono il 40% della domanda di energia complessiva e sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra. La proposta della Commissione europea intende semplificare la ristrutturazione di case, scuole, ospedali, uffici e altri edifici in tutta Europa per ridurre emissioni di gas serra e bollette energetiche, migliorando la qualità della vita di milioni di europei, passerà ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri.

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